La Chiesa Parrocchiale della borgata superiore a Marmora (CN)

Il campanile gotico della Chiesa Parrocchiale della borgata superioriore di Marmora sovrasta la valle. La chiesa, già citata in documenti trecenteschi, assunse l’aspetto attuale nel XVIII secolo, mentre gli archivi testimoniano il suo ingrandimento negli anni immediati al secondo dopoguerra.

Chiesa Parrocchiale di Marmora dedicata a San Massimo
Chiesa Parrocchiale di Marmora dedicata a San Massimo vista da cimitero

Sul lato Sud, sotto il portico il restauro condotto dalla Sovraintendenza ai beni artistici alla fine degli anni ’80, ha riportato alla luce affeschi medioevali e una scritta in latino riporatnte il motto “Facendo male sperando bene lo tempo passa e la morte viene”, datata 20 giugno 1459 dall’autore Tommaso da Busca pittore.

Si possono veder un grande San Cristoforo che traghetta Gesù Bambino e un insieme di santi entro archetti trilobati, tra i quali San Gregorio, San Massimo, San Francesco che riceve la stigmate e San Girolamo.

Chiesa Parrocchiale di Marmora - Affreschi
Sul lato Sud l’edificio presenta affreschi del periodo medievale

La presenza di 2 meridiane consente anche al profano di poter sommariamente datare l’edificio in quanto espongono l’anno della loro realizzazione e la più antica è datata 1664 l’altra del 1772, ma come già scritto i docuementi di archivio, ci consentono di affermare che ci troviamo di fronte ad una struttura antecedente edificata nel tardo o tardissimo medioevo come evidenziano gli affreschi esterni.

Al suo interno la chiesa è costituita da un’unica navata con volte a crociera e due cappelle laterali. Nella cappella destra l’affresco del santo cavaliere, San Giuliano, é databile nel tardo secolo XV; mentre sull’arco di ingresso di quella a sinistra è scolpita una figura zoomorfa e sulla chiave di volta compare il trigramma di Cristo.

L’altare in legno è sovrastato dalla tela raffigurante San Gregorio collocata in loco nel 1782, mentre la pala del Suffragio (1748), attribuita a Giuseppe Domenico Barbetti, riproduce la Madonna con Bambino, San Giuseppe, San Bernardo e le anime del purgatorio.

La bella fonte battesimale ottagonale tardoromanico che è arricchita da una tenera rappresentazione del peccato originale, quando Adamo ed Eva scoperte le loro nudità ne provano vergogna. Sempre incisi sulla fonte possiamo trovare la vergine con bambino, gli Evangelisti, la crocifissione oltre a motivi geometrici.

Adamo ed Eva su fonte battesimale
Fonte Battesimale con pudici Adamo ed Eva

Ma questa antica parrocchiale custodisce anche le testimonianze del passato remoto di questo piccolo borgo dell’alta valle Maira, che si trovava sulle antiche vie che collegavano la Valle Maira alla Valle Grana e alla Valle Stura.

Infatti al suo interno un’epigrafe votiva, con le sue scritte in latino ci racconta della vitalità di questa zona già in epoca romana.

Stele Votiva
Stele votiva

Gli affreschi datati “20 Giugno 1459” potrebbero suggerire l’importanza dei solstizio d’estate, che al giorno d’oggi cade il 21 Giugno, ma non bisogna dimenticare che la Chiesa è stata costruita, prima dell’introduzione del Calendario Gregoriano, quando la data solstiziale anticipava di parecchi giorni.

Mentre all’interno l’immagine di una probabile Santa Lucia posta dietro una collonna di rinforzo, ci rammenta il sosltizio d’inverno.

Santa Lucia?
Santa Lucia

L’asse principale dell’edificio ha l’orientamento est-ovest. Prima del XII d.C. le Chiese erano edificate secondo i canoni costruttivi e soprattutto di orientamento, stabiliti dalla Chiesa redatte nei primi secoli del cristianesimo. Sin dagli albori era diffusa la tradizione di orientare i templi o più in generale i luoghi di culto verso la direzione cardinale est in quanto per i cristiani la salvezza era collegata alla generica direzione cardinale orientale. Questa impostazione si è mantenuta in molti casi anche alle per gli edifici successivi e, la parrocchia non sfugge a questa regola, inaftti la facciata è rivolta quasi precisamente ad Ovest.

Ma in maniera imperfetta, visto che l’asse è orientato di alcuni gradi più a Nord del punto cardinale di riferimento.

La facciata della Chiesa è quasi perfettamente orientata verso l’Ovest, in modo che l’altare sia posto in direzione Est, nel rispetto delle antiche indicazioni ecclesiastiche.

La mancanza di un rigorosoa allineamento potrebbe essere dovuto al modo di identificare l’occidente con il punto dove tramonta il Sole agli equinozi.

Visto il profilo delle montagne, l’orizzonte reale si trova ben al di sopra dell’orizzonte teorico o astronomico. Il calare del Sole dietro le montagne comporta che il tramonto anticipi e quind il punto dove il Sole scompare è spostato in una posizione un pochetto a Nord-Ovest.

Grazie alla trigonometria, nota la latitudine del luogo (λ) e l’altezza delle montagne (A) possiamo calcolare di quanti gradi anticipa il tramonto al momento dell’equinozio (vedi figura).

Grazie alla trigonometria, nota la latitudine del luogo (λ) e l’altezza delle montagne (A) possiamo calcolare di quanti gradi anticipa il tramonto al momento dell’equinozio. L’Almucantarat è il termine astronomico che definisce il parallelo della sfera celeste all’orizzonte con altezza espressa in gradi A.

Grazie alle “app” del cellulare, identifichiamo le cime delle montagne visibili dalla soglia dell’edificio. Nota la distanza della montagna (d), e la differenza di quota tra la cima e la chiesa (l), si calcola l’altezza in gradi sull’orizzonte A = arcotan(l/d).

Questo angolo ci consente di identificare un cerchio parallelo all’orizzonte astronomico (invisibile a causa del profilo montuoso), che gli astronomi chiamano Almucantarat. Si tratta del parallelo di altezza, un cerchio minore sulla sfera celeste parallelo all’orizzonte.

Calcolatrice alla mano sulla base della differenza di altezza con la Rocca di Cairi otteniamo un’altezza indicativa del profilo della montagna di circa 12°. E’ prevedibile, vista la latitudine, che il tramonto anticipi di altretanti gradi.

La posizione dell’Azimut del tramonto, misurato da Nord verso Est sarebbe agli equinozi pari a 270° la correzione anticipa ad Azimut=258°, prossimo all’Azimut dell’asse dell’edificio di 261°.

In conclusione, la mia misura certamente è affetta da errori, nello specifico non tiene conto della deviazione magnetica, della rifrazione atmosferica oltre al fatto di essere stata compiuta in maniera grossolana con il cellulare, ma ci da delle indicazioni delle tecniche costruttive dell’epoca, che prediligevano al punto cardinale il punto dal quale veniva e scompariva la luce.

Al fine di verificare l’effettivo orientamento con il tramontare del Sole non resta che andare osservarne il tramonto in concomitanza degli equinozi, il 21 Marzo o il 23 Settembre.