Rocca Vardetta: incisioni ed allineamenti dimenticati

Sulle pendici sudorientali della Punta Selassa, in un altopiano erboso diviso tra i territori comunali di Ostana e Paesana (CN), si trova un’interessante e sconosciuta testimonianza della frequentazione preistorica delle valli del Monviso nonché, forse, dell’attenta osservazione degli astri da parte dei popoli primitivi.

La monumentale struttura litica di Rocca Vardetta (Paesana, Cn)

L’area di interesse archeologico e archeoastronomico in questione, ricca di incisioni ed allineamenti, si estende su una vasta superficie compresa tra i 1600 ed i 1760 metri di quota e culmina con la monumentale Rocca Vardetta, grande struttura litica a terrazze che domina l’altopiano.
Questa è in verità la zona più densamente incisa ma si possono trovare massi coppellati sparsi per tutto il versante sudorientale della Punta Selassa.

La scoperta fortuita dell’interesse archeologico dell’area, avvenuta durante un’escursione domenicale in famiglia sulle cime ad essa antistanti, ha incentivato le mie successive perlustrazioni mirate che hanno dato come frutto il rinvenimento di un ingente numero di coppelle, canalette orientate e precisi orientamenti astronomici di fenditure e finestre nelle rocce.

Alcune delle incisioni coppelliformi presenti sulle balconate rocciose a Sud-Est dell’altopiano; sullo sfondo il Monviso

Risalendo la zona dai piedi dell’altopiano per giungere alla Rocca si incontra poi una lunga serie di pietre sottili (lose) di varie dimensioni, conficcate più o meno verticalmente a profondità variabile nel terreno a formare una sorta di fila di pietre fitte che unisce vari massi coppellati.
Ora, è difficile dire se queste pietre possano esser state posizionate dai pastori della zona per delimitare i pascoli oppure se possano essere un reperto dell’antico utilizzo del sito; certo è che molte sono le testimonianze dall’Italia e dal mondo di file di pietre fitte, simili a questa, talvolta identificate con antichi percorsi con valore sacrale che conducevano alle zone di maggior valore rituale.

In primo piano, la fila di pietre fitte che porta alla Rocca, visibile sullo sfondo

È proprio quella della valenza sacrale di siti come questo, caratterizzato per altro da simbologie accostabili a quelle del culto della fertilità e della natura, la tesi interpretativa più suggestiva e, forse, quella più vastamente condivisa.
La presenza nella zona bassa dell’altopiano di una cappella, conosciuta come Cappella di Santa Lucia della Vardetta, può avvalorare la suggestione dell’antico valore sacrale dell’area in questione: non sarebbe questo, infatti, il primo caso di ricezione e ricodificazione da parte della religione cristiana di antichi culti pagani legati alla natura ed ai suoi cicli.

La Cappella di Santa Lucia della Vardetta (Paesana, CN)

Si proporranno in futuro sul sito https://www.cieliperduti.it approfondimenti maggiormente specifici sull’area di interesse archeologico di Rocca Vardetta.
Si prenderanno specificamente in analisi le incisioni rupestri e gli allineamenti di interesse archeoastronomico presenti nel sito.

Alessandro Antonio Vercelli

Alessandro Vercelli

Studente di Lettere Moderne presso l'Università di Torino. Appassionato di archeologia ed archeoastronomia. Contatto: vercelli.alessandro.a@gmail.com

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