La Pleiade perduta

Le Pleiadi sono un ben noto ammasso stellare visibile ad occhio nudo. Sette sono le stelle che formano il suo disegno principale ma con una vista normale, senza ausilio di un telescopio, se ne possono contare solo 6, sebbene in condizioni ottimali di trasparenza atmosferica alcuni appassionati sono giunti a contarne 14 e con un piccolo telescopio se ne osservano un centinaio.

Alle nostre latitudini è uno degli oggetti più belli visibili sia ad occhio nudo che con strumenti amatoriali; perciò non stupisce che questo sistema stellare abbia catturato l’interesse dell’uomo sin dall’antichità. Le testimonianze più antiche di questa attenzione risalgono al paleolitico, come evidenziato da Rappengluck (2001) nelle pitture nelle caverne di “Lascaux” e de “La tete du lion” risalenti al Magdaleiano… oltre 20000 anni fa.

Più consistenti sono le testimonianze in epoca storica. Nei “Fenomeni”, Arato le presenta come una costellazione separata, ora l’ammasso è riconosciuto come parte della costellazione del Toro. Nessun altro gruppo di stelle figura così ampiamente nei miti e nelle leggende. I nomi individuali delle stelle che lo compongono usati oggigiorno sono quelle delle sette figlie di Atlante e Pleione (Asterope, Merope, Elettra, Maia, Taigete, Celaeno, Alcione) e il fatto che normalmente solo sei siano osservabili a occhio nudo potrebbe avere originato il mito della pleiade scomparsa.

In questo periodo dell’anno (inverno) le Pleiadi sono visibili in prima serata a Sud-Ovest. Sono facilmente riconoscibili essendo un gruppetto di stelle che attirà subito l’attenzione dell’osservatore non distante dalla stella più luminosa della costellazione del Toro (Aldebaran). Nell’immagine sono identificate dal cerchio.

Rodolfo Calanca, propone quello che è un interessante progetto di archeoastronomia sperimentale, ovvero valutare quante Pleiadi effettivamente si possono contare.

L’idea è semplice, identificare le Pleiadi e disegnarle, in questo modo si potrà raccogliere le necessarie informazioni per capire, quante stelle dell’ammasso sono visibili ad occhio nudo.

Qui trovate la documentazione per partecipare.