Il sito archeologico del Monte Roccerè – Parte II: gli allineamenti astronomici

Tra il Monte San Bernardo e il Monte Cornet, sul confine fra Roccabruna, Valmala e Melle, lungo lo spartiacque Maira-Varaita in provincia di Cuneo, si staglia l’inconfondibile sagoma del Monte Roccerè, identificabile nelle pareti meridionali che dominano la conca di Sant’Anna, la conoide alluvionale di Roccabruna e la pianura di Dronero.

Il sito archeologico del Monte Roccerè è molto esteso e va oltre all’area protetta e si riescono a trovare coppelle anche nelle cime vicine fino al Monte Cornet ed oltre.

All’interno di questa zona sono facilmente individuabili i resti di quello che sembra un dolmen, ormai distrutto, proprio lungo il sentiero per raggiungere la cima dalla strada.

All’interno dell’area archeologica, si alza una lastra simile ad un menhir, mentre sempre dalla strada detta “dei cannoni” di epoca napoleonica si può raggiungere la “Balma scura”, una grotta che poteva essere stata utilizzata come riparo per l’uomo dell’età del bronzo e le generazioni successive.

Tutta l’area, vista la scoperta, relativamente recente, è ancora oggetto di prospezioni archeologiche da parte della sopraintendenza.

Così pure gli allineamenti astronomici sono ancora oggetto di studi e approfondimenti. Negli ultimi anni sono stati ritrovati complessivamente 7 allineamenti, tra solstiziali (inizio estate e inverno) e equinoziali (inizio primavera e autunno), alcuni al sorgere del Sole altri al tramonto.



Fig.1 – La Roccia Fenestre che da il nome alla località dove si trova il sito archeologico (Foto di Patrizia Valenziano )

Senza dubbio il più spettacolare è legato proprio alla “Roccia Fenestre” che da il nome alla località già nota alla popolazione della valle.

Qui una roccia forata consente di osservare il tramonto del Sole al sostizio estivo. Questa struttura è chiamata dagli archeoastronomi, “campanaro” in quanto consente di determinare un preciso momento del calendario.

Sebbene naturale (non vi sono tracce evidenti di modifiche apportate dall’uomo) accomuna i ritrovamenti del Roccerè a quelli siciliani studiati da Alberto Scuderi e Vito Francesco Polcaro.

Un altro bell allineamento solstiziale è costituito da un masso posto ad Est della vetta, si tratta infatti di un’allineamento all’alba. Il macigno di qualche tonellata appare squadrato con un angolo quasi perfetto di 90 gradi, la cui bisettrice identifiva il punto di levata eliaca.



Fig.2 – La bisettrice del masso risulta perfettamente allineata all’alba del sostizio estivo (Foto di Walter Isoardi)

Il masso presenta una camera sottostante, che seppure angusta può accogliere un paio di persone e consente di farsi un’idea di come sia stato possibile realizzare un allineamento così preciso. Infatti nel centro del riparo vi è un alto masso che fa da fulcro alla struttura sovrastante.

L’allineamento più famoso è però equinoziale, si tratta di una canaletta collegata ad una coppella a forma di mandorla o vulva incisa sul masso altare a strapiombo sulla valle.

Sembra fatta appositamente a scopi di idromanzia o per i giochi d’acqua. Infatti riempiendo la coppella di liquido questo inzia a scorrere nell’incisione che lo porterà ad un balzo (propiziatorio?) di oltre novanta metri prima di giungere a valle.

La canaletta appare orientata con precisione ad Est, e consente di identificare i giorni di inizio della primavera e dell’autunno. Ogni anno una piccola folla di curiosi si riunisce proprio sul masso altare per osservare la levata eliaca all’inizio di queste stagioni.



Fig.3 – Canaletta orientata al sorgere del Sole agli equinozi (Foto di Patrizia Valenziano )